Sarà meglio scegliere un mutuo a tasso fisso o a tasso variabile nel 2025? Sono diversi gli elementi da considerare per non sbagliare la scelta.
Acquistare casa rappresenta un passo importante per tutti, non solo perché non è facile trovare qualcosa che soddisfi i propri gusti, ma anche perché non si devono trascurare le esigenze economiche. Prescindere dalla stipula di un finanziamento pluriennale è praticamente impossibile, anche se spesso si è indecisi tra un mutuo a tasso fisso o a tasso variabile soprattutto perchè ogni soluzione può avere i suoi pro e i suoi contro.
Prendere una decisione ora è importante, anche se la sottoscrizione dell’accordo con la banca non avverrà prima del 2025, visto che il nuovo anno non è poi così lontano. Spesso si può essere attirati dalla prospettiva di una rata bassa, più probabile con il tasso variabile, ma con il rischio che poi con il passare del tempo possa poi aumentare. Occhio quindi a non pensare esclusivamente al vantaggio immediato che può essere paventato.
L’idea di chiedere un finanziamento come quello previsto per la casa alla banca può generare non poca ansia, non è detto che questa si esaurisca una volta che la richiesta è stata accettata. Si sa bene infatti di dover andare incontro a un periodo di grossi sacrifici per ottemperare l’impegno preso, pur sapendo di poter essere soddisfatti una volta che l’impegno sarà concluso.
E’ praticamente impossibile non essere indecisi su una scelta che tutti si ritrovano a dover fare, ovvero quella tra mutuo a tasso fisso o a tasso variabile. In casi simili sarebbe bene avere un buon rapporto con la persona che segue la pratica, così da avere la garanzia che i consigli a riguardo siano affidabili. Chi non ha ancora firmato il contratto dovrà fare riferimento alla situazione prevista nel 2025, di cui si inizia a intravedere lo scenario.
In questo anno che si sta per chiudere si è registrata una stabilizzazione dei tassi di interesse, con una differenza sostanziale rispetto al passato quando si era registrata una vera impennata, di cui avevano fatto le spese gli utenti che avevano scelto il variabile. Alla situazione attuale il tasso medio dei mutui fissi si aggira intorno al 3,8%, mentre i mutui variabili, collegati all’Euribor, oscillano tra il 3% e il 3,5%. Il tasso variabile risulterebbe quindi vantaggioso nel breve periodo, non si può però essere certi che questa situazione possa durare ancora a lungo, almeno il tempo necessario perchè il mutuo si estingua.
Non è escluso che la BCE possa decidere di tagliare i tassi, qualora dovesse esserci un calo dell’inflazione, così da aumentare il potere d’acquisto degli europei. Il tasso variabile sarebbe quindi più vantaggioso, se invece dovesse esserci una crescita dell’inflazione sarebbe ideale puntare sul fisso, così da evitare rischi di rialzi stratosferici della rata.
A livello generale se si opta per un mutuo che ha una durata minima di 15-20 anni, come accade nella maggior parte dei casi, si dovrebbe optare per il fisso. Si ha così una portata più precisa di quanto pagare, in modo tale da programmare anche le altre spese.
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