Sono diverse le novità relative al bonus asilo nido che verranno introdotte dall’anno prossimo: tutto quello che c’è da sapere.
Il Governo ha deciso di potenziare il bonus asilo nido a partire dal prossimo anno. Attraverso la Legge di Bilancio, il cui testo è all’esame del Parlamento per essere approvato in via definitiva, sono state introdotte alcune novità che permetteranno di allargare la platea degli aventi diritto al sostegno economico.
Non solo, l’esecutivo ha deciso di eliminare un requisito, così da consentire ad un numero più elevato di famiglie di ottenere il contributo aggiuntivo che porta il bonus asilo nido al massimo erogabile (3.600 euro). Capiamo quali saranno nel dettaglio le novità che verranno introdotte nel 2025.
Bonus asilo nido 2025, introdotte alcune novità: come cambia la misura
Dal 2017 è stato introdotto il bonus asilo nido con l’obiettivo di aiutare le famiglie con figli piccoli a sostenere le spese per le rette degli asili o per l’assistenza domiciliare in caso di figli affetti da gravi patologie.
Il contributo, difatti, è rivolto ai nuclei familiari con figli sino a tre anni di età e viene erogato sotto forma di rimborso sino ad un massimo di 3.600 euro all’anno. Il Governo ha deciso non solo di confermare il bonus anche per il prossimo anno, ma di potenziarlo attraverso una serie di novità. La prima riguarda anche i percettori dell’Assegno Unico Universale: gli importi erogati per la misura in questione dal 2025 non faranno cumulo sull’Isee, modifica che permetterà alle famiglie di poter ricevere un bonus nido più alto. La misura, difatti, è parametrata sul reddito del nucleo familiare.
Inoltre, è stato abolito il requisito che prevedeva la presenza di un figlio di età inferiore a 10 anni per ottenere il contributo aggiuntivo di 600 euro che permette al bonus di salire al massimo erogabile (3.600 euro). Per ottenerlo, rimangono invariati gli altri due requisiti: un figlio nato dal 1° gennaio 2025 e un Isee non superiore ai 40mila euro.
Gli importi dal prossimo anno potranno, dunque, grazie a tali modifiche, arrivare ad un massimo di 3.600 euro all’anno (circa 327 euro al mese) per le famiglie con un Isee non superiore ai 40mila euro, mentre per le famiglie con redditi superiori alla soglia dei 40mila euro il bonus massimo erogabile sarà di 1.500 annuali (circa 136 euro al mese).
Rimarranno invariate, a meno di sorprese, le modalità per richiedere il sostegno: il genitore o il soggetto affidatario del minore dovrà presentare la domanda all’Inps, entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento, in via telematica o rivolgendosi ad un patronato o Caf.