Cambia la legge 104 nel 2025, tutte le novità su limiti e importi

Cambia la legge 104 e le novità partiranno già dal 2025, anno in entrata: ecco cosa prevedono le nuove normative in merito.

Gli invalidi civili che possono usufruire della Legge 104, ad oggi in Italia rappresentano una grande fetta di popolazione e i loro diritti devono necessariamente essere non solo riconosciuti, ma anche ben definiti per poter rispondere alle varie problematiche e/o emergenze. Sino ad oggi l’invalidità civile veniva categorizzata in una vera e propria tabella con delle percentuali di cui la componente maggiore rappresentava la problematica, quella minore la possibilità o meno di lavorare.

legge 104
Cambia la legge 104 nel 2025, tutte le novità su limiti e importi – sanfrancescofondi.it

Si andava da un minimo del 74% sino al 99% e in base alla corrispondenza si otteneva un assegno di invalidità mensile: questo poteva andare da un minimo di 313,91 euro per 13 mensilità, destinato a chi non superare il reddito annuo di 5391,88 euro. Tuttavia gli invalidi al 100% potevano ottenere sino a un massimo di 709 euro laddove invalido e coniuge rispettino determinati requisiti in termini economici e sociali. Ciononostante, la Legge 104 è destinata a cambiare e già dal 2025 vedremo importanti e grosse novità. Scopriamole nel dettaglio.

Come cambia la Legge 104 dal 2025: qui tutte le riforme e le novità del caso

Come anticipato poc’anzi, ma repetita iuvant, sino ad oggi gli invalidi civili venivano ‘categorizzati‘ in una sorta di tabella a percentuale in cui, dopo diversi accertamenti medici, in base alla corrispondenza stessa si otteneva la percentuale di disabilità, quella restante che permettesse eventualmente di lavorare e/o partecipare alla vita sociale, così come il calcolo ai fini dell’assegno percepito mensilmente. Ma le cose potrebbero non essere più così molto presto.

Difatti dal 1° gennaio 2025 si avvierà, poco per volta, una vera e propria riforma in campo di invalidità civile e Legge 104. Al momento sarà in fase sperimentale e riguarderà solo specifiche aree del territorio italiano, nello specifico troviamo le province di Forlì, Catanzaro, Brescia, Sassari, Trieste, Firenze, Frosinone, Cesena, Perugia e Salerno. Quali sono quindi le suddette nuove misure?

donna disabile
Come cambia la Legge 104 dal 2025: qui tutte le riforme e le novità del caso – sanfrancescofondi.it
  • Abbandono delle percentuali: sempre in fase sperimentale, tra le prime novità troviamo la possibilità che la tabella delle percentuali venga man mano abbandonata, poiché essere invalidi può implicare una trasformazione fisica negli anni, che potrebbe peggiorare. Quindi non solo troveremo un cambiamento nella stessa definizione di invalido civile, ma troveremo una valutazione funzionale alla persona, da cui si estrapolerà un certificato da inserire nel fascicolo sanitario elettronico.
  • Abbandono delle visite periodiche: altro punto che verrà sperimentato in questa fase sono le visite periodiche, che verranno via via abbandonate, specialmente nei casi di gravissima invalidità, così come malattie croniche degenerative, al fine di rendere quanto migliore possibile la vita di chi soffra delle suddette, con uno sgravio burocratico non indifferente.
  • Addio alle file di routine: al fine di rendere la vita del disabile molto più serena e ‘normale‘ dal punto di vista dell’accessibilità dei servizi, verrà creata un’unica commissione INPS che sarà in grado quindi di fornire direttamente al disabile o chi ne fa le veci tutto il necessario, compresi anche eventuali errori burocratici e/o di ufficio.
  • In arrivo il garante: novità assoluta di questa riforma sarà la figura del garante per disabili, vale a dire un organo professionista in grado di rispondere a tutti i bisogni degli assistiti, assicurando che tutti i loro diritti vengano attuati e corrisposti. Inoltre questa figura entrerà in contrasto anche a tutte quelle condizioni discriminanti che ledono direttamente e indirettamente il disabile. Verranno raccolte segnalazioni, eseguiti sopralluoghi e aperte indagini al fine di rendere la vita dello stesso egualitaria a quella di un non invalido.
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