Chi vive in una casa in affitto sa che ha tanti obblighi da ottemperare ma forse è ignaro del fatto che dovrà spendere una grossa somma.
Dal momento in cui si firma il contratto di locazione fino al momento in cui si decide di lasciare l’abitazione l’inquilino ha importanti obblighi da rispettare. Allo stesso modo il proprietario deve seguire specifiche regole a tutela dell’affittuario.
La casa in affitto è temporanea. Il sogno degli italiani è comprare un immobile ma non sempre tante possibilità è concessa. Le banche valuteranno attentamente la richiesta di mutuo controllando l’affidabilità creditizia del possibile cliente. Un contratto a tempo indeterminato sarà una garanzia sufficiente per un esito positivo a condizione che il rapporto tra stipendio e rata mensile rispetti le direttive normative. E se anche la banca dovesse concedere il mutuo ci sono tante altre spese da considerare.
Il 20% del valore della casa (l’istituto coprirà al massimo l’80% dell’importo), le spese notarili, le imposte e l’eventuale ristrutturazione. Insomma, l’affitto a volte è l’unica via per avere un tetto sopra la testa. Si firmerà un contratto con il proprietario di casa e si dovranno ottemperare gli obblighi per evitare problemi fino a quando finalmente si avrà la possibilità di comprare un immobile. Attenzione, in alcuni casi non sarà possibile prima di aver speso un’ingente somma.
Lasciare casa in affitto? Non è così semplice
Il Codice Civile articolo 1590 specifica che l’affittuario ha l’obbligo di riconsegnare al proprietario la casa nelle condizioni in cui l’ha ricevuta. Significa che la descrizione elaborata dalle parti al momento della stipula del contratto dovrà corrispondere nel momento in cui l’inquilino comunica che lascerà l’immobile. In mancanza di una descrizione si presumerà che l’abitazione sia stata consegnata in buono stato di manutenzione.
Il problema è che il tempo passa anche per gli edifici e che l’uso può determinare effetti usuranti. D’altra parte l’aspetto della casa potrebbe essere cambiato per interventi messi in atto dall’inquilino. Una cosa è la parete bianca che nel tempo ha perso vivacità, un’altra è la parete bianca che l’affittuario ha ridipinto di giallo. Nel primo caso non spetterà al comodatario ritinteggiare.
E se ci fossero danni causati dall’inquilino? Questo dovrà risarcire il proprietario e pagare il canone durante il periodo di ristrutturazione durante il quale il proprietario non potrà affittare nuovamente casa. Se i danni sono dovuti all’usura del tempo allora non ci sarà alcun obbligo di risarcimento ma spetterà all’affittuario dimostrare di non aver causato i danneggiamenti con la sua condotta.