Il canone RAI è un obbligo per chiunque detenga uno o più televisori a prescindere dall’uso o dalla scelta delle emittenti televisive.
Sono assoggettabili all’obbligo del pagamento del canone RAI tutte le apparecchiature munite di sintonizzatore per la recezione del segnale di radiodiffusione dell’antenna radiotelevisiva.
Il pagamento avviene con addebito sulle bollette elettriche suddiviso in dieci rate mensile (da gennaio a ottobre) di ogni anno.
Nel caso in cui nessun componente ha intestato un contratto di utenza energia elettrica, il canone è sempre dovuto ma con il versamento tramite modello F24. Inoltre, il pagamento è previsto in un’unica soluzione entro il 31 gennaio dell’anno di riferimento.
Il canone RAI può essere addebitato direttamente sulla pensione, il pensionato per ricevere l’addebito diretto dovrà presentare richiesta al proprio ente pensionistico entro il 15 novembre dell’anno precedente a cui si riferisce il canone. Possono chiedere l’addebito tutti i pensionati che hanno un reddito non superiore a 18mila euro.
Il canone è dovuto una sola volta nell’anno e per una sola famiglia anagrafica. L’importo del canone è di 90 euro, nel 2024 è stato ridotto a 70 euro. Al momento per il 2025 non è prevista una proroga della riduzione e si presume che tornerà di nuovo a 90 euro.
Per coloro che hanno apparecchi televisivi nei locali della propria attività, pagano il canone TV speciale, secondo le modalità tradizionali (modello F24).
L’abbonamento RAI non è detraibile come spesa nel 730 o nel modello redditi. Posso utilizzare l’IVA pagata sul canone RAI coloro che pagano il canone speciale. In effetti, i titolari dell’abbonamento RAI sono autorizzati a considerare la ricevuta di pagamento come fattura ed estrapolare l’IVA pagata.
Il pagamento può avvenire con la domiciliazione bancaria o con il bollettino prestampato inviato dalla RAI (Radiotelevisione Italiana). Infine, la restante parte del canone, se sussistono i presupposti, può essere dedotto dal reddito dell’attività di impresa (DPR n. 917 del 1986). Solo le attività commerciali possono utilizzare la ricevuta dell’abbonamento televisivo pagato ai fini dell’IVA e del costo sostenuto in diminuzione dei ricavi.
Ci sono casi in cui il canone RAI non si paga ma solo su richiesta dei cittadini, i casi di esonero sono per: gli ultrasettantacinquenni con un reddito basso: i cittadini intestati di un utenza elettrica ma non possiedono una TV; i militari stranieri e i diplomatici.
Inoltre, è possibile chiedere il rimborso delle somme non dovute, ad esempio chi ha compiuto 75 anni e ha continuato a pagare il canone RAI, anche avendo un reddito basso. Può chiedere il rimborso del canone pagato fino a 5 anni di arretrati.
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