I pensionati che percepiscono l’importo minimo hanno la possibilità di usufruire dell’esenzione del ticket sanitario per farmaci, visite ed esami? Chiariamo ogni dubbio a riguardo.
In Italia sono in tanti a lamentarsi perché percepiscono uno stipendio che non riesce a soddisfare il costo della vita, al punto tale da arrivare in difficoltà alla fine del mese. La situazione non può che essere peggiore per i pensionati che ricevono l’importo minimo, decisamente troppo basso anche solo per la gestione normale, figuriamoci se dovessero esserci emergenze che non potevamo essere messe in conto in anticipo.
Questo rende quasi inevitabile poter ricevere agevolazioni che possano permettere di dover pagare in autonomia spese che possono essere provvidenziali e che sarebbe assolutamente bene non rinviare. È il caso delle visite mediche o dell’acquisto di farmaci legati ad alcune patologie, che possono incidere non poco sul bilancio di ogni persona, risolvere questo dubbio può essere davvero importante.
Esenzione per farmaci, visite ed esami per i pensionati con importo minimo: è possibile?
Le agevolazioni vengono introdotte dallo Stato per aiutare chi è in difficoltà economica, spesso però ci si lamenta di come in questi casi si tenda a privilegiare una ristretta fascia della popolazione, lasciando fuori chi ne avrebbe comunque bisogno. Non può però che essere naturale pensare che sia naturale privilegiare i pensionati che percepiscono l’importo minimo, pari a 614,77 euro, cifra che può mettere in difficoltà chiunque e con cui si riesce a vivere a stento.
Questo si rivela davvero fondamentale in un ambito come quello sanitario, visto che i tempi per prenotare una visita medica con il servizio sanitario nazionale sono quasi biblici, al punto tale da rinunciare a curarsi perché a pagamento le cifre richieste sono eccessive. Ma è davvero possibile ottenere questo vantaggio oppure no? Effettivamente un’esenzione dal ticket sanitario è disponibile per le persone che hanno un reddito basso, così da poter ricevere cure mediche, o effettuare visite specialistiche ed esami diagnostici. Questo può rivelarsi davvero provvidenziale perché garantisce a chi ha malattie croniche di valutare con una cadenza periodica il proprio stato di salute.
Non sempre però l’accesso a questi servizi è gratuito, in alcuni casi è necessario pagare un importo, anche se ridotto. L’entità del sostegno dipende dall’ISEE, con alcune differenze che possono esserci sulla base della regione di residenza. È però necessario evidenziare quali sono caratteristiche richieste per poter usufruire di questo vantaggio:
- disoccupati e loro familiari: chi è senza lavoro e ha un reddito familiare inferiore a 8.263,31 euro può richiedere l’esenzione. Il limite sale invece a 11.362,05 euro per chi ha un coniuge e può aumentare di 516,46 euro per ogni figlio a carico.
- Famiglie con bambini piccoli o anziani: il vantaggio spetta alle famiglie con bambini sotto i 6 anni o con anziani sopra i 65 anni, se il reddito familiare totale non supera i 36.151,98 euro all’anno.
- Pensionati con pensione minima: chi ha più di 60 anni e percepisce una pensione minima può ottenere l’esenzione se il reddito familiare non supera 8.263,31 euro. Il limite viene innalzato se si hanno coniuge o figli a carico.
- Titolari di pensione sociale: pensionati che ricevono la pensione sociale e loro familiari, a condizione che il reddito annuo non superi 8.263,31 euro, con gli stessi aumenti previsti per i disoccupati.
L’esenzione non scatta in automatico, chi rientra tra le categorie sopra indicate deve fare domanda presso la ASL di appartenza, a cui sarà necessario presentare l’ISEE aggiornato o consultare il sito della Regione per sapere quali sono i requisiti aggiornati e le eventuali agevolazioni aggiuntive.