Tenetevi forte perché nel 2025 potrete avere un assegno Inps di quasi 2000 euro al mese con appena 20 anni di contributi. Vediamo la bella novità.
Addio pensioni da fame, finalmente l’epoca degli assegni miseri sta per finire! Nel 2025 cambieranno molte cose sul fronte previdenziale e, finalmente, anche con pochi anni di contributi si potranno ottenere assegni sostanziosi. Ad oggi, infatti, normalmente chi ha 20 anni di contributi riceve la pensione minima.
Il trattamento minimo dell’Inps ammonta a circa 600 euro al mese: davvero pochissimi soprattutto se li rapportiamo al costo della vita che è aumentato in misura importante negli ultimi due anni. Di norma per godere di una pensione alta bisogna aver maturato molti anni di contribuzione.
Ma ormai si inizia a lavorare sempre più tardi in modo stabile e, dunque, è facile ritrovarsi vicini ai 67 anni con pochi anni di contributi. Nel 2025 sarà possibile godere di un assegno mensile Inps di quasi 2000 euro anche con appena 20 anni di contributi ma solo ad una condizione.
2000 euro al mese con solo 20 anni di contributi: ecco come fare
Una pensione da 2000 euro al mese è il sogno di molti soprattutto se per ottenerla non serve nemmeno lavorare una vita ma bastano solo 20 anni di contributi. Troppo bello per essere vero? Assolutamente no! C’è una misura – riconfermata anche per il 2025 – che permette di avere un assegno mensile bello ricco con 20 anni di contributi e prima dei 67 anni.
Ottime notizie per i lavoratori: nel 2025 potrete avere una pensione da quasi 2000 euro: 1628,88 euro per la precisione. Non male considerando che, ad oggi, la maggior parte delle persone deve vivere con una pensione che supera di poco i 600 euro al mese. La cosa davvero incredibile è che si potrà avere un assegno così ricco con meno di 20 anni di contributi e addirittura prima di aver compito 67 anni, come stabilito dalla legge Fornero.
Per beneficiare di questa agevolazione è necessario soddisfare un solo requisito: avere iniziato a versare i contributi a partire dal 1996. Perché proprio in quest’anno? Perché nel 1996, grazie alla riforma Dini, è cambiato il modo di calcolare le pensioni. Fino al 1995 venivano calcolate con il sistema retributivo che teneva conto della media degli ultimi stipendi di un lavoratore.
Dal 1996 in poi, invece, le pensioni vengono calcolate con il sistema contributivo che tiene conto dei contributi e dell’età di uscita dal lavoro. Quest’ultimo sistema pesa decisamente molto meno sulle casse dell’Inps e, dunque, chi rientra in toto nel sistema contributivo non avendo contributi antecedenti al 1996, può beneficiare di uno sconto sull’età e accedere alla pensione a 64 anni – anziché a 67 – sempre con solo 20 anni di contributi.
Ma per andare in pensione a 64 bisogna aver maturato un assegno pari o superiore a:
- 3 volte l’importo dell’Assegno sociale per gli uomini e per le donne senza figli;
- 2,8 volte l’importo dell’Assegno sociale per le donne con un figlio;
- 2,6 volte l’importo dell’Assegno sociale per le lavoratrici con due o più figli.
Considerando che, nel 2025, l’assegno sociale dovrebbe corrispondere a 542,96 euro al mese, un uomo o una donna senza figli potranno accedere alla pensione a 64 anni con 20 anni di contributi ricevendo un assegno di ben 1628 euro al mese.