Chi è disoccupato può accedere alla pensione ben 10 anni prima rispetto alla legge Fornero. La misura viene riconfermata anche per il 2025
Il tasso di disoccupazione in Italia è ancora molto alto. Troppo. Dopo l’abolizione del Reddito di Cittadinanza la situazione è migliorata ma sono ancora troppe le persone che non studiano e non lavorano. Spesso ci concentriamo sulla disoccupazione giovanile: vera e propria piaga sociale ed economica!
Ma ad essere disoccupate sono anche tante persone over 50 o, addirittura, vicine all’età pensionabile. Durante il biennio di pandemia di Covid – tra periodi di lockdown e zone rosse – molte attività commerciali e ristorative, molte aziende hanno chiuso i battenti lasciando così senza lavoro migliaia di dipendenti.
E se rimettersi in gioco a 30-35 anni non è, tutto sommato, così difficile, la situazione si complica quando si sono spente le 50 candeline sulla torta di compleanno. Come fare se non si ha un’occupazione ma si è ancora distanti dai 67 anni richiesti dalla legge Fornero per accedere alla pensione? Esistono diverse misure che si rivolgono proprio ai disoccupati. Una, in particolare, è molto vantaggiosa in quanto consente di andare in pensione con addirittura 10 anni di anticipo rispetto a quanto previsto dalla Fornero.
Restare senza un lavoro è sempre un dramma. Lo è ancora di più se non si è proprio giovanissimi. Infatti trovare una nuova occupazione dopo i 50 anni è certamente più difficile di quanto possa essere a 30-35 anni. Ma non tutto è perduto. Esiste infatti la possibilità, per i disoccupati, di ricevere l’assegno Inps già a 57 anni.
Attualmente sono in vigore tre misure di pensione anticipata che si rivolgono proprio ai disoccupati. Queste tre misure sono: Quota 41, Ape sociale e la RITA. Quota 41 tutti ormai la conosciamo: permette di accedere alla pensione a qualunque età purché siano stati maturati almeno 41 anni di contribuzione e almeno 1 anno di contributi deve essere stato versato prima di aver compiuto 19 anni. Questa misura si rivolge, dunque, a chi ha iniziato a lavorare quando era molto giovane.
Ape, sociale, invece consente di accedere alla pensione con solo 30 anni di contributi ma è necessario avere almeno 63 anni e 5 mesi di età. La RITA è la misura più vantaggiosa per chi ha perso il lavoro ma è ancora piuttosto distante dall’età pensionabile. RITA sta per: Rendita Integrativa Temporanea Anticipata. Non è una pensione in senso proprio ma, appunto, una rendita che accompagnerà il soggetto disoccupato fino all’età della pensione.
Per ottenere la RITA è necessario aver aderito per almeno 5 anni ad un fondo pensionistico integrativo e aver versato almeno 20 anni di contributi all’Inps o alla gestione di appartenenza. Normalmente la RITA viene erogata a partire dai 62 anni. Ma se una persona è disoccupata da almeno 24 mesi, allora può ricevere la rendita già a partire dai 57 anni, cioè 10 anni prima rispetto all’età pensionabile stabilita dalla legge Fornero.
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